La palla di pezza

Testimonianze della vita di paese durante il periodo bellico e postbellico attraverso notazioni di costume, quadretti all'aria aperta, reminiscenze fiabesche colti senza la pretesa di trasfigurarli e nobilitarli nei termini dell'immaginazione poetica tradizionale. di GIORGIO PARAVENTI

 

 

La palla di gomma,

sul sussidiario disegnata,

nella sua forma sferica era perfetta,

quella da mamma cucita, invece,

era quadrangolare,

nel rotolarsi, imprevedibile e incerta,

teneva, per questo,

sempre il nostro sguardo allerta.

 

Sull'imbrecciata strada maestra

facilmente s'usurava,

sotto i colpi

dei rozzi scarponi.

Il richiamo della partita,

coinvolgeva,

con grande emozione,

la gioventł, di tutta la frazione.

 

Il crocevia,

dinanzi alla chiesa della Madonna del Bonconsiglio,

da campo fungeva;

fare goal basilare non era

molto pił bello era

partecipare a quella frenetica ressa,

che in quel clamor di voci, affratellava,

in quell'atmosfera magica,

ma un po' dimessa.

 

Al calar del sole,

quando il cielo incominciava a illanguidire,

spenti giochi e alterchi,

il silenzio agreste,

si diffondea.

 

S'udiva, allor,

gracchiar lente le rane,

e il grillo cantar.

L'armonia del creato,

la dolcezza del viver sereno,

si percepia.

L'immota aura rural,

nell'imminente sera,

dei quotidiani pensier,

svanir facea,

la serrata schiera.

 

Castelplanio 08.04.02

 

 

IL BIROCCINO

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UN BEL DI' VEDREMO