La palla di pezza |
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Testimonianze della vita di paese durante il periodo bellico e postbellico attraverso notazioni di costume, quadretti all'aria aperta, reminiscenze fiabesche colti senza la pretesa di trasfigurarli e nobilitarli nei termini dell'immaginazione poetica tradizionale. di GIORGIO PARAVENTI |
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La palla di gomma, sul sussidiario disegnata, nella sua forma sferica era perfetta, quella da mamma cucita, invece, era quadrangolare, nel rotolarsi, imprevedibile e incerta, teneva, per questo, sempre il nostro sguardo allerta.
Sull'imbrecciata strada maestra facilmente s'usurava, sotto i colpi dei rozzi scarponi. Il richiamo della partita, coinvolgeva, con grande emozione, la gioventł, di tutta la frazione.
Il crocevia, dinanzi alla chiesa della Madonna del Bonconsiglio, da campo fungeva; fare goal basilare non era molto pił bello era partecipare a quella frenetica ressa, che in quel clamor di voci, affratellava, in quell'atmosfera magica, ma un po' dimessa.
Al calar del sole, quando il cielo incominciava a illanguidire, spenti giochi e alterchi, il silenzio agreste, si diffondea.
S'udiva, allor, gracchiar lente le rane, e il grillo cantar. L'armonia del creato, la dolcezza del viver sereno, si percepia. L'immota aura rural, nell'imminente sera, dei quotidiani pensier, svanir facea, la serrata schiera.
Castelplanio 08.04.02
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