Salendo sul Catria |
||
Testimonianze della vita di paese durante il periodo bellico e postbellico attraverso notazioni di costume, quadretti all'aria aperta, reminiscenze fiabesche colti senza la pretesa di trasfigurarli e nobilitarli nei termini dell'immaginazione poetica tradizionale. di GIORGIO PARAVENTI |
||
Livido e verde si disegna il Catria; tra l'un e l'altra gobba un'insenatura s'avvalla, a forma di sella.
A fremiti, squarciate, onde biancastre pel gibbo, si vedon passare mentre l'occhio, rapito, sul limitar dell'ultimo bosco osserva, come smarrito.
Sull'impervio sentiero, al ventaccio esposto, arduo è avanzare ; in un vivo tormento, delle cose sembra assistere, al dissolvimento.
Pare che tutto debba mettersi in viaggio, ma sono le nuvole che si spostano, dalla plumbea massa del cielo, perdendo l'ancoraggio.
Se , tuttavia, lucente, l'Adriatico appare e, verso mezzodì, l'azzurrina punta del Gran Sasso, pare che sfumi, al sacro monte, l'ascensione, per l'anima divien una resurrezione.
Castelplanio 16.10.03
|
||