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Mi sovviene alla mente, il periodo
quando bambino andavo alle elementari. In classe la maestra, dall’alto del suo scranno che le conferiva potere assoluto e dittatoriale, si alzava in piedi e dettava agli alunni:
“La mamma va al mercato con 100 lire. Compra 3 uova a 10 lire l’una, 2 chili di farina a lire 20 il chilo, e 4 mele a lire 5 l’una. Quanto spende la mamma? Quanto riceve di resto dal negoziante?”
Il problema era tutto lì. La soluzione non era poi del tutto difficile: la spesa totale era di 90 lire e il resto che riceveva era di 10.
C’era sempre qualcuno che non riusciva a risolvere il problema e questo veniva fatto salire sulla cattedra e subiva martellante la stessa domanda.
“Allora” - diceva la maestra “se la mamma è andata al mercato, se ha comprato …, se bla, bla, bla, … quanto ha speso?, quanto ha avuto di resto?”. L’interrogato a volte non rispondeva, oppure diceva “non lo so”. Veniva allora additato dalla maestra ai compagni, insignito con il titolo di asino, e messo in ginocchio sul pavimento cosparso di ceci.
Povero alunno quante ne hai dovute subire.
Sono passati circa 40-50 anni, è
cambiata generazione, è cambiata pure la moneta. Oggi la maestra, propone lo stesso problema agli alunni, più o meno nello stesso modo di allora. “La mamma va al mercato con 100 euro. Compra ….. Quanto spende la mamma? Quanto riceve di resto dal negoziante?” La soluzione è sempre la stessa, semplice e matematica. Ma c’è sempre il solito alunno che non risolve il problema. Questi chiamato sulla cattedra e interrogato di nuovo sul quesito risponde:
“Non lo so. La mamma quando va al mercato si lamenta sempre che i soldi non le bastano mai, che con l’euro non si compra più niente, che spende tutti i soldi e non riporta poi nulla…”.
La maestra dall’alto dello scranno, con la saggezza che le deriva dall’essere anche madre e massaia, rimane pensosa, e decide che l’alunno ha ragione.
La risposta al problema è “NON LO
SO”.
ALESSANDRO FORNETTI |